La celebre espressione latina divide et impera allude a un meccanismo irrinunciabile nel management, specialmente se parliamo di persone come me, che fanno tante (troppe) cose. Da questo punto di vista ho trovato illuminante la creazione del mio nuovo blog Non Euclideo, nella truce piattaforma di Noblogs. Volevo un luogo dove raccogliere tutte le mie esternazioni più lontane dai miei contesti strettamente professionali.

Il mondo della comunicazione one to many è in crisi. Inutile negarlo: da qualche tempo a questa parte la sola comunicazione sensata, nel Web, è quella orientata al business, e se da un lato non è a mio avviso possibile parlare di solo business, dall’altro lato è evidente che bisogna trovare un senso riconoscibile anche in tutto il resto, evitando automatismi, ossia il classico atteggiamento di chi fa finta di niente e continua a bloggare come fossimo nel 1999.

Sulla scia del metodo citato, vorrei proporre a me stesso qualcosa per definire l’uso di due ambiti: da un lato il microblogging nel fediverso (o quasi fediverso), e dall’altro lato il campo di blog residui, come per esempio quello che tengo nell’ecosistema del browser Vivaldi, oppure Tumblr.


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